La storia
Tutto è iniziato da un paio di pantaloncini: quelli indossati nel 1954 da Jane Wyman in “Magnifica ossessione”.
Mentre Laura Distefano preparava le valigie per il Kustom Weekend 2008 in tv trasmettevano l’indimenticabile pellicola diretta da Douglas Sirk. Fu allora che la costumista decise di cucirsene un paio da sfoggiare proprio in occasione del raduno toscano. Detto, fatto. E il successo fu immediato.
Il gusto retrò, la passione per la moda, la competenza professionale acquisita nelle sartorie dei più prestigiosi teatri italiani e una buona dose di coraggio e intuito imprenditoriale hanno fatto il resto. Così, da quegli shorts, ha preso il via la produzione artigianale di una linea di abbigliamento ispirata agli anni Quaranta e Cinquanta.
Oggi Bloody Edith è diventato il primo marchio made in italy nel suo settore e da Roma esporta in tutta Europa la tradizione di eleganza e qualità italiana.
Nell’elegante showroom a pochi passi da Piazza del Popolo nascono le idee e si sperimentano gli accostamenti: è qui che la storia della moda incontra l’abilità sartoriale e si innesca l’originale processo creativo che da vita a uno stile unico.